Si pongono al centro dell’azione formativa il bambino e la bambina. La scelta di questi termini mette in rilievo l’attenzione che si vuole dare all’individualità dell’alunno con le sue diverse manifestazioni di interessi, curiosità e aspettative, in modo che il percorso educativo e di apprendimento promuova e valorizzi tutte le componenti della sua personalità. Di qui l’esigenza di guardare all’alunno non solo come soggetto portatore di abilità e conoscenze, ma anche e soprattutto come PERSONA dotata di una propria identità culturale, sociale e affettiva che la scuola ha il dovere di rispettare, di valorizzare e di arricchire tenendo conto della sua storia passata e presente, anche e soprattutto con piani personalizzati delle attività educative.
“Cercate le cose che uniscono e celebrate le diversità”
(cerimonia di apertura delle olimpiadi 2016 di Rio de Janeiro)
“Se ognuno di voi sapesse che ha da portare innanzi ad ogni costo tutti i bambini e in tutti gli ambiti, aguzzerebbe l’ingegno per farli funzionare.
Io vi pagherei a cottimo. Un tanto per bambino che raggiunga tutte le finalità. O meglio multa per ogni bimbo che non ne impara una.
Allora l’occhio vi correrebbe sempre su Gianni. Cerchereste nel suo sguardo distratto l’intelligenza che Dio ci ha messa certo uguale agli altri. Lottereste per il bambino che ha più bisogno, trascurando il più fortunato, come si fa in tutte le famiglie. Vi svegliereste la notte con il pensiero fisso su di lui a cercare un modo nuovo di fare scuola, tagliato su misura sua. Andreste a cercarlo a casa se non torna. Non vi dareste pace, perchè la scuola che perde Gianni non è degna di essere chiamata scuola.”
Una Cultura del Rispetto
- Rispetto per il bambino come soggetto che collabora attivamente alla propria crescita ed al proprio sviluppo psicofisico, etico e culturale;
- Rispetto come valore formativo per il bambino stesso: nel quotidiano impegno dei docenti e di tutti coloro che sono nella scuola; sarà attuato attraverso il perseguimento di obiettivi formativi e specifici di apprendimento, con particolare attenzione ad una:
“educazione al rispetto":
di sé
del compagno
dei genitori
degli insegnanti
dell’altro da sè
dell’ambiente
della natura
delle cose e delle risorse
della salute
delle regole condivise
delle modalità che consentono l’interazione sociale
Valore dell'Accoglienza
Si predispone un ambiente nuovo, caldo, ben curato, invitante e funzionale, dove ogni bambino possa sentirsi accolto, protetto e sereno. Qui l’esperienza scolastica diventerà opportunità di vita sociale fondamentale, ed il lavorare a scuola sarà occasione privilegiata su cui sviluppare il pensiero autonomo , la creatività , la stima di sé .
Valore dell'Integrazione
Si rispettano le difficoltà, le diversità, le aspettative, i tempi e gli stili di apprendimento di ciascuno, prestando particolare attenzione a chi ha maggiormente bisogno di aiuto, sforzandosi di rendere tutto talmente flessibile da accogliere il nuovo venuto, in modo tale che il tutto diventi occasione di maturazione e di crescita individuale e collettiva. Una scuola dove la “diversità” diventa veramente valore.
Valore dell'Inclusività
Con riferimento alla Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 e alla successiva Circolare Ministeriale n. 8 del 06 Marzo 2013, la prospettiva della nostra scuola è quella di una “presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni” , attraverso la costruzione del gruppo classe come di una piccola comunità, dentro la quale ogni bambino trovi lo spazio e le condizioni per il proprio personale protagonismo.
A partire poi dall’anno scolastico 2014/2015 tale lavoro di personalizzazione ed inclusione si esprimerà attraverso il PAI (Piano Annuale per l’Inclusività) che diventerà parte integrante del PTOF
Strategie Didattiche di Cerniera
Con riferimento al valore dell’inclusività e dell’integrazione strategie di questo tipo hanno il compito di “collegare” l’alunno in difficoltà con il gruppo, rendendo quindi significativa la sua presenza valorizzando le differenze e attribuendo ruoli distinti ma complementari ai singoli bambini, per dare concretezza all’IMPARARE INSIEME.
Verranno applicate nella sezione, particolari “tecniche di cooperazione” nella convinzione della centralità del rapporto interpersonale nell’apprendimento. Attraverso attività in piccoli gruppi, si passa da una serie di IO ad una serie di NOI vivendo in prima persona una vera cultura dell’inclusione, della corresponsabilità di tutti, verso tutti. L’idea di fondo del Cooperating Learning è che nelle condizioni di solidarietà, inclusione, accettazione e collaborazione, possono essere svolti processi cognitivi nei quali le difficoltà sono parte del processo, ma anche opportunità di apprendimento e di sviluppo sociale e cognitivo.
E’ l’insegnamento reciproco in coppie di alunni, tra un esperto e un non-esperto, (grande e piccolo, ma anche coppia di pari) in un clima collaborativo. In questo approccio positivo, il bambino in difficoltà è considerato come un PATNER, invece di un oggetto ed anche lui potrà compiere delle scelte, anche minime, partecipando così attivamente al progetto.
Esplicitazione delle Scelte Educative
I vari corsi di aggiornamento e formazione, sulla riforma scolastica, hanno ulteriormente contribuito a rafforzare la nostra convinzione che, programmare per unità di apprendimento, con piani personalizzati di attività, con sezioni eterogenee ed aperte ( con intersezione 4 gg. su 5, o 5 giorni su 5 ) , rappresenti la modalità più in sintonia con la ricerca psico–pedagogica e con le istanze culturali emergenti dalla nostra società .
Sul piano operativo , dunque , non trascurando l’alto numero dei bambini presenti si terrà conto di:
- Un ambiente strutturato a misura di bambino ;
- Il tempo disteso perché i bambini vivano con serenità la loro giornata;
- Uno stile educativo dei docenti che si ispiri ai criteri di ascolto, accompagnamento, interazione, partecipata mediazione comunicativa, osservazione, sostegno ed incoraggiamento;
- Unità di apprendimento, nelle quali i bambini utilizzino la metodologia della ricerca-azione ;
- Rispettare i ritmi, i tempi e le competenze individuali propri del bambino , avendo anche un’attenzione particolare per i casi di svantaggio socio-culturale ;
- Progettare trasmettendo la capacità di “imparare ad imparare” piuttosto che la trasmissione passiva dei contenuti di singole discipline (la qualità più che la quantità)
- Individuare i risultati di apprendimento in termini di competenze e articolandoli in abilità e conoscenze